Una delle prime cose che dico ai genitori è questa: portare il figlio a lezione di pianoforte non è come portare il figlio a karate o in piscina (con tutte il rispetto per queste attività).
Sono due cose completamente differenti per il semplice fatto che per quanto riguarda la lezioni di pianoforte il più grande lavoro è quello che si fa a casa e non quello che si fa a lezione. Perciò l'allievo deve essere conscio di questo ed eventualmente deve essere seguito e spronato dai genitori.
La musica assomiglia sotto molti aspetti alla matematica. Si parla di frazioni, di contare mentre si suona, di utilizzare ritmi complessi.. Ecco, anche nello studio sono molto simili. Non si può pensare di saper svolgere un'equazione solo se si conosce il procedimento teoricamente. E' la pratica che fa la differenza. Più equazioni farai a casa e più ti verrà semplice, veloce e spontaneo farle durante la verifica.
In un'ora di lezione si riesce a far poco. E' il lavoro a casa che fa la differenza.
Un grande musicista diceva: "se non suono un giorno me ne accorgo io, se non suono due giorni se ne accorgono gli altri".
Questa frase è forse un po' esagerata ma rende bene l'idea l'importanza dello studio.
Ovviamente dare delle lezioni ad un bambino è diverso rispetto a dare lezioni ad un adolescente o adulto. Il bambino ha bisogno di essere "catturato" dalla musica e non annoiato con mille ed infinite nozioni di teoria.
Come si può "catturare" il bambino? Sicuramente facendo dei giochi col pianoforte, facendolo diventare quasi un divertimento. Deve vedere il pianoforte come un amico, un compagno di giochi e di avventure, e non una massa imponente di componenti meccaniche.
E' davvero difficile riuscire a creare questo rapporto fra il bambino e lo strumento ma deve essere, a mio avviso, una componente fondamentale. Sicuramente integrando la lezione di pianoforte con altre nozioni derivanti dalle materie parallele ci si può divertire molto di più.
Ovviamente dare delle lezioni ad un bambino è diverso rispetto a dare lezioni ad un adolescente o adulto. Il bambino ha bisogno di essere "catturato" dalla musica e non annoiato con mille ed infinite nozioni di teoria.
Come si può "catturare" il bambino? Sicuramente facendo dei giochi col pianoforte, facendolo diventare quasi un divertimento. Deve vedere il pianoforte come un amico, un compagno di giochi e di avventure, e non una massa imponente di componenti meccaniche.
E' davvero difficile riuscire a creare questo rapporto fra il bambino e lo strumento ma deve essere, a mio avviso, una componente fondamentale. Sicuramente integrando la lezione di pianoforte con altre nozioni derivanti dalle materie parallele ci si può divertire molto di più.
Lezioni di pianoforte Gallarate
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